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Libia 1911-1912. La «passeggiata militare» verso l'occupazione della Terra Promessa si tramuta in una tragedia tattica e umana. Attacchi notturni, condizioni climatiche estreme ed efferatezza del nemico contribuiscono alla diffusione della follia nelle fila dell'esercito italiano. I combattenti provano emozioni potenti e inedite, subiscono stimoli sensoriali eccezionali. Molti sono piegati dalla violenza della guerra, vittime di allucinazioni e deliri. Oltre settanta casi clinici di soldati ospedalizzati e rimpatriati per disturbi nervosi raccontano un sommerso di problematiche mentali che l'Italia è costretta ad affrontare per la prima volta. Attraverso lo studio della psichiatria militare, questo volume tratta un aspetto sostanzialmente dimenticato dalla storiografia sul conflitto coloniale, mettendone in risalto la centralità nella storia del lungo percorso pratico e teorico del trauma bellico.